Carlo Sangalli Rieletto Presidente Di Confcommercio Lombardia

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All’insediamento del nuovo consiglio generale, avvenuto nella sede milanese di Confcommercio di corso Varese, sono intervenuti anche il presidente della Regione Roberto Maroni e l’assessore regionale a Commercio, Turismo e Terziario Alberto Cavalli.eumonitor.eu Sangalli, nel suo discorso, ha affrontato il tema delle scelte coraggiose per superare la crisi: fisco più leggero con la "No tax area". "Per superare questa crisi permanente servono misure veloci, straordinarie e coraggiose. Regione Lombardia, che ha già destinato un miliardo di euro alle imprese che hanno crediti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, è sulla buona strada. E’ necessario moltiplicare gli sforzi per liberare risorse e ridare fiducia al sistema imprenditoriale.


Senza fiducia non ci sono investimenti, non si crea occupazione e si entra nella spirale pericolosa della depressione. Il problema dei problemi resta l’insopportabile pressione fiscale. Facciamo subito, dunque, in accordo con il Governo Letta, una "No tax area" della durata di tre anni per le nuove piccole imprese che creano valore e occupazione. Con particolare attenzione per gli under 35 e gli over 50, ma anche imprese e negozi storici". Per Sangalli l’agenda delle priorità è nota: fisco più ragionevole, burocrazia più leggera, credito più accessibile, infrastrutture materiali e immateriali più efficienti. "Ci vuole solo la volontà politica per attuarla. Regione Lombardia ha dimostrato di iniziare bene il suo cammino con alcuni passi concreti, ma non c’è più un minuto da perdere".


Solo così si creeranno le basi per poter andare a giocare le partite fuori casa. Ma quanto osano all’estero, gli imprenditori piccoli e medi d’Italia? Qualcosa di buono in passato per favorire e sostenere la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese è stato fatto, sia attraverso gli accordi di settore con il ministero dello Sviluppo Economico, che attraverso l’attività di alcune Camere di commercio. Ma è un "sistema" ancora debole. Molto dipende dall’iniziativa dei singoli imprenditori. Una cosa però è sicura: le imprese che mettono il naso fuori dall’Italia, comunque, quando lo fanno (penso, per esempio, al campo della ristorazione), conseguono risultati egregi.


Nel resto dell’Europa quali sono le principali differenze (in meglio e in peggio) rispetto al commercio e all’artigianato italiani? La maggiore diffusione dei piccoli esercizi al dettaglio e una minore concentrazione delle imprese di maggiori dimensioni delineano un modello distributivo tutto italiano. E’ un modello che si è strutturato tenendo conto della conformazione geografica del territorio e della distribuzione della popolazione. Un sistema con un mix di servizi commerciali assai più equilibrato, dove la funzione di prossimità e di specializzazione rimane un valore fondamentale, accanto ai diversi servizi offerti dalle tipologie distributive più moderne. Per la sua associazione s’usa spesso un aggettivo un po’ deferente e un po’ malizioso: "Potente". Forse lo chiede alla persona sbagliata, perché neanche io saprei dirglielo.


L’unica cosa che posso dire è che Confcommercio è la più grande rappresentanza di impresa per numero di associati - oltre 820 mila - e che rappresenta una parte rilevante dell’economia "reale" del nostro Paese. I nostri associati li possono "toccare" tutti. Ma rispetto ai suoi associati lei è un presidente che frena o che spinge? Insomma, ha una base in prevalenza esagitata o pantofolaia? Le rispondo citando il famoso aneddoto del mercante di Kant, che rispecchia bene l’opinione del mio associato medio, il quale chiede sempre la stessa cosa: "Dateci buone strade e una buona moneta, al resto ci pensiamo noi". E, aggiungerei io, dateci anche tasse giuste. Le prime mosse del governo lasciano ben sperare, oppure mai fidarsi delle prime mosse di un governo?


Sicuramente i primi provvedimenti -eliminazione dell’Ici, detassazione di straordinari, premi e incentivi, l’impegno a ridurre l’Iva nel turismo e il progetto della card per i meno abbienti - vanno nella giusta direzione. E peraltro, alcune di queste richieste le avevamo fatte noi stessi in campagna elettorale. Certo, mi aspetto che il governo affronti con la dovuta determinazione anche l’emergenza della crescita del nostro Paese. Silvio Berlusconi che vi ha promesso in concreto? Una cosa l’ha già mantenuta: una concertazione meno "strabica" e meno rituale, che riconosca il giusto ruolo del commercio, del turismo e dei servizi per dare una risposta ai problemi legati, appunto, alla bassa crescita.


E Walter Veltroni che vi ha promesso che il presidente del Consiglio non vi abbia promesso? Vede, noi non abbiamo cercato "promesse", ma l’impegno dell’uno e dell’altro schieramento su un metodo necessario per rimettere in moto il Paese. Il metodo di una legislatura costituente, caratterizzata da una convergenza tra maggioranza e opposizione che consenta all’Italia una crescita meno stentata. Pagare meno, pagare tutti, dite anche voi. Retorica a parte, che significa? Ma anche "pagare tutti per pagare meno", per favorire un’azione rigorosa di contrasto dell’evasione e dell’elusione, e pagare il più semplicemente possibile. "Riforme", sollecitate anche voi. Ma riforme di che, dopo vent’anni di immobilismo politico-istituzionale? Per rendere più moderno il Paese, serve una stagione di grandi riforme. E la maggiore governabilità che il risultato elettorale ci ha consegnato, è un bene prezioso che va utilizzato presto e al meglio.


Per fare, cioè, quelle riforme istituzionali, economiche e sociali di cui l’Italia ha bisogno urgente. Dia un consiglio spicciolo alle famiglie: come cavarsela col carovita? Direi che il pluralismo distributivo assicuri a tutti i consumatori una gamma di prezzi e di qualità dei prodotti che possono soddisfare ogni esigenza. Ce n’è davvero per tutti, anche se per molte famiglie le spese incomprimibili stanno riducendo quote di reddito disponibile da destinare ai consumi "liberi". Secondo lei il peggio è passato o deve ancora arrivare? Che l’uscita dal tunnel della crisi si stia allontanando, non lo diciamo soltanto noi di Confcommercio, ma lo certificano anche autorevoli esponenti del mondo economico internazionale (compreso lo stesso governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi). Quindi, quando noi parliamo di crisi profonda e strutturale dei consumi, non vogliamo certo fare gli allarmisti, ma rileviamo un dato oggettivo.


Ciononostante, dobbiamo sforzarci di rilanciare la crescita e lo sviluppo, trovando strumenti anticiclici che ridiano fiato a imprese e famiglie. Con questi chiari di luna come s’attirano investimenti stranieri in Italia (e investimenti italiani all’estero)? Le rispondo con le parole di Francesco Giavazzi, che sul Corriere della Sera ha scritto: "Se cerchiamo l’Italia in una qualsiasi classifica, non la troveremo mai in cima alla pagina, ma solo guardando in basso". Ma questo non vuol dire che dobbiamo perdere la fiducia. C’è bisogno di un supplemento di responsabilità da parte di tutti, per ridare fiducia al Paese e tornare ad attrarre investimenti.


Cambio della guardia al vertice di Unioncamere. Carlo Sangalli succede a Ivan Lo Bello, che ha guidato l’ente rappresentativo delle Camere di commercio italiane negli ultimi tre anni. Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano, Monza e Lodi e della Confcommercio nazionale, è stato eletto dai presidenti delle Camere di Commercio italiane, riuniti a Roma in occasione dell’Assemblea di Unioncamere. "Lascio un sistema profondamente rinnovato - ha detto Lo Bello - con compiti chiari e funzioni strategiche per la crescita del sistema produttivo. Lo lascio in ottime mani e questo mi rende ancora più orgoglioso degli sforzi compiuti". Lo Bello ha rimarcato le grandi capacità del suo successore, "un uomo in grado di lavorare con determinazione - ha detto - aggregando e coinvolgendo le energie migliori del sistema per portare a compimento la riforma delle Camere di commercio".


"Ringrazio i colleghi che mi hanno dato fiducia"- ha detto Sangalli - "e ringrazio il presidente Lo Bello e la sua squadra per il lavoro fatto in questi anni. Insieme ai presidenti delle Camere di commercio e a tutte le donne e gli uomini che quotidianamente lavorano nel sistema camerale ci impegneremo per lo sviluppo delle nostre imprese ed il rafforzamento del Sistema Paese". Nel corso del suo intervento, Sangalli ha sottolineato l’importanza di poter contare su una squadra valida e coesa.ilsussidiario.net "Sarà una presidenza di garanzia e finalizzata a completare e rivedere la riforma - ha spiegato - coinvolgendo direttamente le Camere di commercio".


Quindi ha indicato le parole chiave della sua presidenza: responsabilità, collaborazione, valorizzazione. Ci sono tante forme di inquinamento. A gennaio l'Istat stima un aumento congiunturale dello 0,5% in valore e dello 0,6% in volume. Alla fine di dicembre 2018 hanno superato le 20 mila unità, secondo i dati elaborati da InfoCamere e Unioncamere. Per continuare i negoziati commerciali e cercare di raggiungere un accordo con la Cina entro la scadenza del primo marzo. La Repubblica, Calabresi lascia la direzione. «Qui si va molto al di là di una classica cooperazione rafforzata. Roberto Luongo direttore generale. Partenza con molte incertezze per la fatturazione elettronica.


Quando si è stati deputato Dc per oltre 25 anni, e nel cono di luce della corrente andreottiana, tornare nell’ombra è esercizio impossibile. Ogni incarico garantisce potere attraverso la visibilità, e una rete di relazioni professionali e sociali da non sprecare. Non pare sottrarsi a questa legge Carlo Sangalli, potente presidente della Camera di Commercio di Milano. Un’istituzione storica, tra le prime in Europa per tasso di imprenditorialità e numero di imprese rappresentate. "Ente pubblico che svolge funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese, curandone lo sviluppo nell’ambito delle economie locali", è una struttura autonoma, dotata di statuto proprio e indipendente politicamente, finanziariamente e dal lato gestionale.facebook.com Le sue funzioni vanno dalla tenuta di albi ed elenchi di professionisti al sostegno alle imprese, sino allo sviluppo dell’economia locale. Una vera autorità in materia, che detiene tra l’altro 5 aziende speciali(Osmi Borsa immobiliare, Camera arbritrale, ente di formazione Formaper, Innov-hub e Promos). Con circa 285mila imprese attive, la nostra Camera di commercio è la casa delle imprese, un hub delle principali realtà produttive". Ma Sangalli è ancora altrove: lo troviamo infatti in almeno altre 3 poltrone di tutto rispetto.